È da sempre tra gli investimenti pubblici che rendono possibile la ripresa economica.
Ridefinisce domanda e offerta in un mercato colpito dalla crisi.
Dopo una tale recessione economico-finanziaria come quella che ha colpito tutti i settori lavorativi al giorno d’oggi, c’è chi pensa all’efficienza energetica come possibile punto di ripartenza.
C’è chi pensa che l’efficienza energetica sia proprio la soluzione, perché porterebbe molta manodopera e, quindi, posti di lavoro.
Sono infatti incluse nel piano di risanamento economico ed in fase di elaborazione da parte della Commissione Europea, le misure di efficienza energetica.
A seguito della pandemia da Covid-19, il piano di ripresa globale richiesto dai leader dell’UE alla Commissione il 26 Marzo scorso prevede…
l’integrazione alle misure di efficienza energetica della transizione verde e digitale
Le richieste dall’UE
È stato proprio il vicepresidente dell’esecutivo dell’UE e responsabile del Green Deal Frans Timmersan a prendere a cuore tali richieste. Ha fatto suoi gli obiettivi dei leader europei, impegnandosi a lavorare per una ripresa verde.
Nel suo piano verso la transizione, sono infatti elencate tutte le fonti di energia pulita.
In più, anche gli attivisti ambientali – coerentemente – hanno detto la propria. Han infatti chiesto alla Commissione di convogliare parte degli aiuti di recupero dell’UE ad impegni ecologici e all’efficienza energetica.
Sono stati in molti a mettere in dubbio queste politiche. Altrettanti i Paesi a schierarsi per garantire la presenza delle misure di sostenibilità a lungo termine nei piani di risanamento (anche e sopratutto, guardando agli insegnamenti tratti dal crollo finanziario del 2008).
Sappiamo bene che questa orribile pandemia porterà un impatto notevole sulla nostra economia. Richiederà sicuramente un’entità finanziaria assai maggiore a quella richiesta per la transizione e l’efficienza energetica, tanto che si stima una spesa pari a circa il 10% delle ricchezze nazionali (Pil).
Imparare dagli errori…
Ma è dagli errori del passato che possiamo trarre una lezione importante: come insegnano i piani adottati dopo il crollo finanziario del 2008, gli investimenti nell’efficienza energetica possono essere una forte opportunità per permettere all’economia dell’UE di riprendersi.
È difficile e forse anche prematuro iniziare a pensare al post pandemia, ma noi di Enermea crediamo che questo sia l’approccio migliore.
Pensare al dopo, pensare a riprendersi da questo momento storico così tanto buio, che troveremo nei libri di storia delle generazioni future.
Pensare a risanare e rimetterci in carreggiata.
Enermea dal canto suo già lo fa, continuando nel suo piccolo a fornire i suoi servizi alle imprese del territorio, nel rispetto dell’ultimo dpcm del Presidente del Consiglio, ma essendoci, sempre, per noi stessi, per le imprese, gli imprenditori e tutti quelli che guardano al futuro e ne vedono uno migliore.